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Direttore delle risorse umane

Cambia la figura del direttore delle risorse umane nelle aziende italiane


Il ruolo del direttore delle risorse umane all’interno delle aziende italiane si focalizza sempre più sulle strategie di business e sulla ricerca della competitività, piuttosto che sui compiti amministrativi. L’esigenza di dedicarsi prevalentemente alle attività core spinge il direttore HR a dare in consegna le attività meno strategiche a collaboratori interni o, sempre più spesso, a affidarle in outsourcing a partner esterni.
 

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Questi gli argomenti analizzati nel corso della tavola rotonda “Opportunità & tendenze del BPO HR in Italia” organizzata da T-Systems Italia - unità di Deutsche Telekom dedicata alla clientela business - in collaborazione con GIDP/HRDA, associazione che raggruppa 1800 Direttori delle Risorse Umane presieduta da Paolo Citterio.
Al ruolo sempre più strategico del direttore HR corrisponde una tendenza crescente delle aziende italiane a esternalizzare i servizi di gestione delle risorse umane. Un dato confermato anche dall’indagine presentata da T-Systems Italia nel corso della tavola rotonda, che evidenzia che il 66% delle aziende intervistate ha esternalizzato almeno un processo aziendale nel settore delle risorse umane negli ultimi cinque anni.
 

Percentuali interessanti

Il ricorso all’outsourcing coincide in prima istanza con l’esternalizzazione del payroll (31%), una funzione a elevato contenuto transazionale. Il passo successivo riguarda la conversione di processi operativi e funzioni interne all’organizzazione di maggiore peso strategico, come le attività di formazione (30%), i sistemi informativi dedicati alle risorse umane (22%) e la ricerca e selezione del personale (21%).

Quasi tutte le aziende (90%) che hanno esternalizzato almeno un processo aziendale si dichiarano soddisfatte: il 34% ha intenzione di dare in outsourcing altri servizi e il 15% li ha già pianificati. La ricerca ha, inoltre, evidenziato nel 44% delle aziende intervistate la presenza contemporanea in azienda di un HR director e di un HR manager. Le funzioni delle due figure si riconducono a tre diverse situazioni aziendali, diverse rispetto alle modalità di gestione delle buste paghe.
 

Le parole del Presidente

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“La prima - commenta Paolo Citterio, Presidente Nazionale di GIDP/HRDA - riguarda i casi, verificatisi nel 50% delle aziende italiane medio grandi, in cui il pay roll è affidato a un fornitore esterno, che gestisce in outsourcing anche i servizi IT. In questo ambito la figura dell’HR manager opera come supporto operativo dell’HR director.

La seconda prevede il payroll gestito in modalità insourcing da una struttura dedicata dell’azienda in cui l’HR manager riveste un compito di coordinamento fra gli addetti dell’amministrazione e i propri referenti. Nel terzo caso, in cui il payroll investe direttamente l’area HR dell’azienda, il responsabile delle risorse umane è focalizzato su questa attività alla ricerca della maggiore efficienza di processo possibile”.

“L’opportunità di esternalizzare le attività di gestione delle risorse - spiega Gérard Leduc, BPO Operations Director di T-Systems Italia - non è più considerata dalle aziende italiane come soluzione di cost-reduction ma come uno strumento per migliorare il livello di servizio. Tra le motivazioni che spingono le aziende a dare in outsourcing la gestione dei processi aziendali figurano la volontà di perseguire un miglioramento globale dei servizi (50%), l’obiettivo di migliorare la gestione del costo dei processi interni ( 25,8%) e la necessità di gestire le risorse umane come un centro di costo (13,6%)”.
 

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